Briganti
Briganti
Scheda Artistica Breve
Spettacolo vincitore del concorso internazionale “L’altro Festival” di Lugano
di
Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari
con
Gianfranco Berardi
Regia e Luci
Gabriella Casolari
Con la supervisione di
Marco Manchisi
Lo spettacolo “Briganti” nasce nel febbraio 2000 attraverso un primo lavoro di ricerca prettamente storico – sociale. Il lavoro infatti affronta le tematiche del brigantaggio meridionale post-unitario (1860-61); la scena si svolge in una cella delle carceri del ex- Regno delle Due Sicilie, dove, attraverso le memorie di un giovane meridionale caduto prigioniero in battaglia, si rivivono avvenimenti ed episodi che hanno segnato la vita delle popolazioni del Mezzogiorno d’Italia prodotti dallo scontro fra il nuovo ordine costituito e reazionari. L’intero universo dei fatti narrati trae spunto da documenti storici di vicende realmente accadute e spesso tralasciate dalla storiografia ufficiale. Ad essi, però, si miscela il mondo della tradizione orale popolare non privo di spunti fantastici.
La presenza scenica di Gianfranco Berardi è decisa, nervosa e quanto mai movimentata e mutevole… Qui Berardi procede ad uno straordinario montaggio in cui appaiono generali garibaldini, aristocratici di provincia, il prete, tutti d’accordo ormai nell’accettare il nuovo corso degli eventi… e una sedia che si trasforma in un’arma o in prigione e magari in una donna da portare sotto braccio all’altare.
…questo giovane attore (anche regista e drammaturgo) si espone mezzo rotto a chi lo guarda, rendendo fisica ogni parola, ogni passaggio, di questa scabrosa vicenda umana … Letteralmente, Briganti è un monologo, ma non si vedeva da tempo un palcoscenico così affollato … Il bel disegno luci di Gabriella Casolari esalta il viaggio di confine – confine dell’io, confine del mondo – di un artista fuori dal comune che sa cosa sono le emozioni.
In scena ci sono una sedia, un pentolino e una lampada appesa, i personaggi sono nove e cambiano sesso e dialetti, ma è uno solo l’interprete, Gianfranco Berardi. Oscillando tra il dialetto stretto, l’italiano e certi accenti nordici, il protagonista in sogno evoca la mamma, la sua ragazza, il prete che li sposa e fa la predica, i compagni di lotta e Garibaldi in persona, con grande facilità sua e felicità di chi lo vede trasformarsi e mutar ambiente grazie alla voce e ai gesti, sfruttando magistralmente le luci da lui impostate, che a un certo punto gli consentono pure di montare un dialogo tra tre personaggi ottenuti illuminandosi rispettivamente la guancia destra, la sinistra e il viso di fronte.
…Bello l’uso della luce – e davvero sorprendenti sono gli innumerevoli modi in cui viene utilizzata la sedia in scena, unico elemento a dialogare concretamente, fisicamente con l’attore…Uno spettacolo, Briganti, con la supervisione di Marco Manchisi, costruito di frammEnti, situazioni, quasi una sorta di coreografia dei gesti, dei movimenti, delle parole, limpida e scandita, capace però anche di coinvolgere profondamente gli spettatori. Un eccellente lavoro salutato da lunghi, lunghi applausi…
Un emozionante monologo che parla della riunificazione d’Italia con parole che sembrano scritte per descrivere l’oggi. Ma la proposta non vive solo di una drammaturgia che schiva la retorica adottando sorprendentemente una struttura in rima che per un verso ricorda la ballata popolare e per l’altro consente un distacco dalla materia trattata ma anche per l’intensa presenza di un protagonista che fornisce voce a mille personaggi utilizzando il buio come spazio scenico nello stesso tempo prezioso e claustrofobico ed una sedia che diventa donna amata, bosco per tendere agguati, prigione reale e metaforica per un esistenza qualsiasi costretta dagli eventi a mostrarsi quasi eroica…
Recensioni
- Giovani a Teatro – 31 mar 2011
- sipario.it – 4 nov 2009
- la Repubblica – 5 feb 2009 (Simona Spaventa)
- il Quotidiano – 1 feb 2009 (Raffaele Spada)
- il Quotidiano (Lamezia) – 1 feb 2009
- la Repubblica – 14 apr 2008 (Franco Quadri)
- Liberazione – 6 feb 2008 (Katia Ippaso)
- il Sole 24 Ore – 3 feb 2008 (Antonio Audino)
- la Repubblica | Tutto Milano (Franco Quadri)
- Gazzetta di Parma (Valeria Ottolenghi)